La nuova Italia subito ko: 0-1

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forza juve
view post Posted on 11/8/2010, 09:50




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Ciclo nuovo, risultato vecchio per l'Italia: a Londra l'amichevole con la Costa d'Avorio, primo match della gestione-Prandelli, si chiude con una sconfitta per 1-0. Il gol partita degli africani è giunto al 10' della ripresa a opera di Kolo Touré: poco prima, l'Italia aveva colpito un palo con Motta. Meglio la Nazionale del primo tempo, con qualche sprazzo firmato dagli attesi Cassano e Balotelli. Deludente, invece, la gara di Amauri.

LA PARTITA
Nell'inusuale cornice di uno stadio inglese semivuoto, primi passi dell'Italia "anno zero", schierata, come annunciato, su un 4-2-3-1 che prevede Palombo e De Rossi cerniere e il trio Pepe-Cassano-Balotelli alle spalle di Amauri. Dieci minuti con dentro un paio di autosiluranti di Balotelli e di giocate di prima di Cassano per determinare, con enorme sollievo, che tanto per cominciare il passato della squadra dei bravi soldatini che litigano col pallone è alle spalle. Poi, un'alternanza di cose incoraggianti e di difficoltà tutto sommato logiche. E' la Costa d'Avorio, nel primo tempo, a mangiarsi la palla-gol più netta con Gervinho, che sfrutta un buco della coppia Bonucci e Motta. Quest'ultimo lascia a desiderare in fase difensiva, ma almeno prova anche a spingere. A differenza del timidissimo Molinaro, incatenato - oltre che dai conosciuti limiti tecnici - dal terrore di sprecare la chance dell'impensabile ripescaggio azzurro. La prima PrandItalia non appare equilibratissima, perché Palombo e De Rossi non sono coadiuvati con continuità da Pepe e Balotelli (che però stupisce con un recupero difensivo fino alla linea di fondo azzurra) e faticano a contenere le avanzate, molto compatte, della Costa d'Avorio. Sembra di vedere il Milan della stagione scorsa, che lasciava oltre la linea della palla 3 o 4 giocatori: certo è, tuttavia, che quando la palla arriva a Cassano o Balotelli, la manovra azzurra assume contorni di imprevedibilità che erano dimenticati.

Il barese funziona a intermittenza, ma è al centro di tutte le azioni interessanti messe insieme dagli azzurri: Amauri, però, può assecondare l'azione solo sulle palle alte. Sul breve, negli scambi stretti, non parla la stessa lingua dei suoi compagni. L' "oriundo" perde l'occasione di farsi amare da subito dall'Italia al quarto d'ora della ripresa, quando esce - insieme a uno stanco Balotelli - per fare posto a Borriello e Quagliarella. Nel frattempo, la Costa d'Avorio ha punito la cigolante coppia centrale azzurra Chiellini-Bonucci con Kolo Touré, rimasto a galleggiare indisturbato in area azzurra. Poco prima, Motta aveva colpito un palo dopo un blitz in area e Pepe aveva spaventato Yabouah con un sinistro al veleno. Svantaggio e tossine (anche Cassano, al 70', alza bandiera bianca) spengono le ultime vampate di un'Italia che vorrebbe, ma non può. Si riparte con una sconfitta in cui è però è lecito trovare appigli per non ammosciare da subito la speranza della ricostruzione. Un minimo sindacale di qualità si è visto, la voglia di costituire una squadra, un gruppo è apparsa evidente anche in campo e non solo nelle parole in libertà di Coverciano. Servirà tempo, quello che da sempre consegna anche l'esperienza: vale anche per Prandelli. E speriamo che il tempo ci consegni presto un terzino sinistro, un centrale almeno sul livello di Chiellini e un centravanti che sappia fare un po' tutto. Arrivederci al 3 settembre, giovane Italia, ci saranno in ballo i primi tre punti e, soprattutto, il primo sorriso da restituire a un popolo di tifosi depressi.

LE PAGELLE

Balotelli 6,5 - Il più atteso, il più positivo. Finché le gambe lo reggono (vale la pena ricordare che la sua preparazione con l'Inter, tra acciacchi e mercato, è stata imperfetta), Mario mette in campo la parte buona del suo repertorio, con movimento, pochi palloni persi, qualche recupero difensivo e un paio di bordate che, in avvio, sfiorano i pali della porta ivoriana. Chi vuole essere maligno fino in fondo, spieghi il tutto con la necessità di mostrare agli inglesi quanto valga. Noi preferiamo pensare che, finalmente, abbia capito da subito cosa vuol dire vestire la maglia della Nazionale.

Cassano 6 - Il genio non esce mai del tutto dalla lampada, ma Fantantonio, nel primo tempo, dimostra di meritare la fiducia di Prandelli cercando di prendere in mano la squadra, di mettere in campo quella fantasia che ci è tanto mancata. Di aiutare la difesa non se ne parla, ma più di un pallone consegnatogli dagli spompati Palombo e De Rossi trova la strada buona. Crolla nella ripresa, come tanti altri.

Amauri 5,5 - Non si può dire che fino al gol della Costa d'Avorio, l'Italia produca in avanti il nulla assoluto: il discusso italo-brasiliano si fa vedere quando c'è da spizzare o da colpire di testa, sulle palle a terra suggerite da Cassano è sempre e perennemente anticipato. Prova molto volenterosa, ma non è questo il terminale che serve se l'ideazione del gioco negli ultimi 30 metri sarà nei piedi di Fantantonio e Balotelli.

Bonucci 4,5 - Dicano, diciamo, dite quello che volete di Marcello Lippi e delle sue scelte sudafricane, ma nessuno tiri in ballo l'ostracismo dato al neo-difensore juventino ai Mondiali, dove, dopo l'inquietante test di prova col Messico, venne lasciato perennemente in panchina. Incerto, fuori posizione, ingenuo e palesemente condizionato dall'inesperienza, Bonucci scricchiola nel primo tempo e crolla nella ripresa, quando è il maggiore colpevole sul gol-partita di Touré (dove si fa scavalcare dal cross molle di Demel) e rimane in tilt sballando rilanci e beccandosi un'ammonizione. Ranocchia, cresci alla svelta...

Molinaro 5 - Il fiero combattente che la Bundesliga aveva restituito al calcio italiano riveste i panni fantozziani del suo ultimo periodo juventino. Anche nella fase migliore dell'Italia, nel primo quarto di partita, lui se ne rimane tremebondo a tenere la posizione, non scende mai a raddoppiare Balotelli sulla fascia forse temendo i mancati recuperi difensivi dell'attaccante bresciano. Però anche in difesa non dà mai una sensazione di sicurezza e non è casuale, dopotutto, che il gol della Costa d'Avorio nasca dalla sua fascia. A Londra non si può essere bruciato nessuno e tantomeno lui: certo, ha sprecato una grande, grande occasione.

 
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